Stavo beata sul mio letto, sonnecchiavo tranquillamente ... ed era parecchio strano, la tranquillità solitamente non è la definizione adatta alla mia vita quotidiana. Dovevo sempre correre e scappare di quà e di là, non ero mai riuscita a non tenermi occupata. Sono un tipo che si annoia facilmente, io. Aprii gli occhi di scatto come un gatto
LOOL ho fatto rima! e squadrai la stanza da destra a sinistra, le mie pupille facevano continuamete avanti e indietro, nonostante la luce non riuscisse a filtrare bene dalle tende pesanti riuscii a scorgere il calendario, c'era segnata una 'X', ebbene sì, la 'X della morte', il peggiore degli incubi si era avverato: era arrivato il primo giorno di scuola. Per me quando arrivava questo fatidico giorno sistematicamente arrivava anche l'inverno e io
odiavo l'inverno.
Mi alzai dal letto notando l'orario, nessuno si era preso la briga si svegliarmi, nessuno si prendeva MAI la briga di svegliarmi. Ero io a svegliare tutti, ero la meno strampalata in quella famiglia poco normale.
Entrai in camera di mio fratello a passo pesante. Aprii le tende e gli lanciai un orsetto di peluche in piena faccia.
George muovi le chiappe! biascicai uscendo dalla camera, mugugnò qualcosa in una lingua che solo lui in quel momento poteva capire e poi mi lanciò l'orsetto di peluche alzandosi con un colpo secco.
George aveva un anno in più di me e questo lo faceva sentire parecchio superiore, per quanto il suo nome sembrasse fine e raffinato lui non lo era per niente, come me, d'altronde. Gli raccomandai di svegliare la mamma e il papà mentre io andavo a prendere un pezzo di brioche in cucina, per poi mangiarlo mentre mi vestivo, lavavo e anche mentre sitemavo la cartella. Si, mi succedeva spesso di fare troppe cose contemporaneamente. La mia vita era frenetica,
parecchio frenetica. Lo era anche d'estate, quella era stata un adelle più belle, per la maggior parte del tempo l'avevo passata a mare, a pescare con Talbooth (avvolte sembrava l'unico in grado di capirmi, eravam,o e siamo tutt'ora, molto simili).
Misi i soliti vestiti: camicia bianca, gonna blu e lunghe calze nere, era un giorno importante quindi aggiunsi anche un cerchietto dello stesso colore delle calze e la mia giacca preferita. Era tardissimo, i miei genitori potevano fare con calma perchè il panificio apriva più tardi ma io e mio fratello no, noi dovevamo correre a scuola. E quando dico correre, intendo
correre davvero!
Rimpiansi di non avere una fatina che mi svegliava la mattina, la puntualità non rientrava per niente nei miei parametri. Trascinai George fuori dalla porta e iniziò la corsa sfrenata verso la mia solita vecchia scuola.
Perchè così di fretta nana? chiese mio fratello con fare superiore.
Nana a chi?! feci per dargli un piccolo pugno sulla pancia ma lui mi bloccò la mano.
Senti, non ho voglia di litigare proprio adesso.Sei tu che mi provochi! Sbuffai e a braccia conserte raggiunsi Kath e Emily che sembravano lanciare sguardi penetranti alla Pimpernel, la cornacchia della Horace, ce n'è almeno una in ogni scuola di tipe come lei, è matematico!
Buongiorno stregehette! Bhè, vogliamo ancora perdere tempo a squadrare questa non-magica? Ci si scioglieranno gli occhi come fosse uan sostanza tossica! la guardai con un sopracciglio alzato per poi continuare
Oh scusa, lo è.Okay, la cattiveria era il mio forte, decisamente.